Di norma, nei confronti degli Altri, si parte col
piede sbagliato, un po' per la innata presumzione
di infallibilità,
un po' per la paura di essere contraddetti,
un po' per una illusione di superiorità
un po' per un eventuale complesso di inferiorità.
Fatto sta che, verso gli altri, o ci si isola, o ci si veste
con colori smaglianti, o si indossa una armatura completa,
o si assume un atteggiamento aggressivo, o il suo contrario.
Insomma gli altri non ci stanno bene, a meno che ci accettino
con entusiasmo cosi come siamo.
Ma anche loro hanno più o meno gli stessi problemi.
E allora diamo un' occhiata noi per primi ai nostri diritti
e doveri ... interpersonali.
Dopo avere chiarito a noi stessi che il nostro diritto
termina dove comincia quello dell'Altro, ed avere
constatato che nello stesso momento comincia il nostro
dovere, dobbiamo anche riconoscere che
intolleranza, superbia, infallibilità,
aggressività, da parte nostra, sono del tutto
ingiustificati, per il semplice principio della
reciprocità.
Ma è solo un primo, brevissimo passo.
Quello successivo è, credo, una disposizione alla
tolleranza verso il prossimo.
Che essa divente reciproca dipende da noi.
Ma, poiché la tolleranza può anche essere
di tipo concessivo, e quindi alquanto antipatica,
è meglio disporsi ad andare oltre.
«Perbacco!» dirà qualcuno che fa già
fatica ad essere tollerante. «Ma cosa volete da me?»
«Ti vogliamo più umano, più vicino al resto
del Mondo».
«E qual'è il passo successivo?»
«La solidarietà».
«Per quanto diverso possa essere l'Altro, nel pensiero,
nell'azione, nelle relazioni, e diverso il suo background,
la sua cultura, le tradizioni, l'atteggiamento verso la vita -
l'amore, il matrimonio, la pace, la guerra, gli immigrati,
il Terzo Mondo - tu devi imparare a sostegnerlo/a nelle sue
lotte, nelle imprese, davanti alla gente perché
"è un tuo simile", potresti
essere tu al suo posto, e vorresti avere solidarietà».
«Parliamoci chiaro: non vorresti solidarietà,
specie nei momenti difficili, di crisi o di pericolo?
E allora, subito, per primo, gratuitamente, danne la prova!»
«Allora, siamo a posto!»
«No, non basta.»
«Ancora!?»
«Non basta. Perfino se ci fosse l'amore fra te
a l'Altro/a, potrebbe mancare la solidarietà e
perfino la tolleranza.»
«E allora?»
«Bisogna arrivare al rispetto.»
Questo sentimento, che è anche un valore e un modo
di porsi di fronte agli esseri umani, agli animali, alla Natura,
alla Vita, è alla base dei tre elemeni precedenti:
tolleranza - solidarietà - amore |
Davide Melodia, maggio 1998